L’idea di passare una giornata a Manchester durante il nostro viaggio in Inghilterra è venuta quasi per caso. Stavamo stilando l’itinerario per i due giorni a Liverpool e ci siamo detti: “Perché non prendiamo il treno e visitiamo la città degli Oasis?“. Da lì il passo è stato breve, abbiamo acquistato i biglietti su Trainline ed eccoci qui, con partenza alle 8:16 di mattina, ad attraversare le periferie inglesi alla volta di Manchester.
Per un motivo che non siamo riusciti a capire restiamo fermi in mezzo al nulla per ben 40 minuti e, quando finalmente ripartiamo, dall’altoparlante apprendiamo che la stazione Piccadilly, la principale della città, è chiusa e pertanto siamo costretti a scendere alla stazione Oxford Road.
Poco male comunque, la stazione è in pieno centro e dopo pochi minuti giungiamo a St. Ann Square percorrendo strade che, come tradizione vuole, sono abbellite dai caratteristici mercatini di Natale.
Rimaniamo su Corporation Street fino ad arrivare ad Exchange Square. Questa piazza è oggi un punto focale della vita mondana della città grazie ai negozi ed ai locali che qui sorgono ma, nel 1996, fu teatro di un attentato della IRA che, fortunatamente, non causò vittime ma che arrecò ingenti danni agli edifici. Dopo un breve giro fra le insegne pubblicitarie che ci hanno ricordato, con le dovute proporzioni, Piccadilly Circus di Londra arriviamo al cospetto della cattedrale di Manchester. Nonostante a prima vista possa sembrare di recente costruzione la sua edificazione risale addirittura al 1215. Lo stile è tipicamente gotico, grazie anche ad alcuni cambiamenti subiti nel corso degli anni. L’ingresso è gratuito ed essendo la cattedrale piuttosto piccola la visita non porta via più di una ventina di minuti.
Lasciata la cattedrale alle spalle ci addentriamo in quello che è il quartiere più alternativo della città: il Norther Quarter. Colti da un improvviso acquazzone cerchiamo riparo all’interno del Bar FLOK dove ci riscaldiamo con due buonissimi cappuccini. Non appena la pioggia si placa assumiamo l’aria più hipster e bohemien che possiamo e ci lasciamo ammaliare dai negozi di antiquariato e oggettistica alternativa che sorgono nei grandi edifici a mattoni rossi di questo quartiere. Davvero notevole la riqualificazione di questa zona che fino a pochi decenni fa era pericolosa e degradata.
Torniamo ad Exchange Square dove, percorrendo Deansgate, arriviamo alla John Rylands Library, sicuramente l’attrazione che più ci è rimasta impressa di questa giornata a Manchester. In mezzo ad edifici modernissimi la libreria, con il suo stile gotico, crea un contrasto molto particolare. L’ingresso è gratuito ed in men che non si dica ci siamo sentiti catapultati in un libro di Harry Potter. Per un’ora abbiamo lasciato il caos della città alle spalle grazie agli spessi muri e ci siamo immersi con aria solenne ad ammirare non solo l’ampia collezione di volumi disposti su tre piani ma anche la splendida architettura gotica tipica delle cattedrali di altri tempi.
Proseguendo per Deansgate, d’altronde è la via più lunga di Manchester, arriviamo in un oasi di pace che risponde al nome di Castlefield Urban Heritage Park. Un parco perfetto per godersi il bel tempo, quando l’Inghilterra lo concede, o semplicemente per camminare lungo i suoi canali ed ammirare tutti i vecchi magazzini, reduci della rivoluzione industriale, oggi trasformati in musei, locali e ristoranti.
Ed è proprio un museo a catturare la nostra attenzione: il Museum of Science and Industry. L’ingresso è gratuito e le dimensioni grandissime. Mangiamo al volo un panino al bar del museo stesso e poi iniziamo la nostra visita che ci porta, in più di due ore, a scoprire tutti i progressi della scienza e dell’industria dalla fine dell’800 al giorno d’oggi. Se capitate a Manchester vi consigliamo una visita a questo museo che, anche grazie a giochi interattivi, riuscirà a non annoiare i più piccoli!
Terminata la visita ci siamo accorti che avevamo ancora due ore a disposizione prima di tornare a Liverpool e, per placare la stanchezza, ci siamo concessi un paio di birre al The Old Wellington Inn. Cosa ci ha lasciato sbigottiti? Un pinta di birra costa solo 2,50 £, circa la metà di quanto la paghiamo in Italia.
Il bello di Manchester è che a prima vista lascia quasi indifferenti. Passo dopo passo invece si scopre che dietro ai mattoni rossi degli edifici operai e alle insegne luminose dei moderni centri commerciali si cela una città che sa rapire il cuore anche al viaggiatore più esigente.
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